Casa mediterranea

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    Durante una visita al Muse, il museo delle scienze di Trento, ci siamo imbattuti nel toporagno uno strano animaletto con un lungo naso simile alla proboscite di un elefante che è stato scoperto nel 2012 dai ricercatori dell'università di Trento nella foresta tropicale di una sperduta zona dell'Africa. Il toporagno è una specie endemica di quella specifica zona che vuol dire che si trova solo lì perchè le sue zampette e il suo naso lungo sono stata l'efficace risposta adattativa  sviluppata da quella specie per le caratteristiche proprie di quell'area. Il toporagno non è andato al di là di  quei confini perchè al di fuori di quella zona le condizioni presenti non erano adeguate alla sua proliferazione.

    Cosa centra il toporagno con la casa mediterranea ? Niente, se non la risposta adattativa.

    Mi spiego. Ora l'immagine che viene in mente se si pensa alla casa mediterranea è quella del bianco di semplici architetture dalle linee pulite e dai volumi compatti, vengono in mente materiali come la pietra e il tufo e la calce. Poi viene in mente il sole, il cantare delle cicale, il verde degli ulivi, il mare.

    A me dopo queste idilliache immagini viene in mente poi il caldo forte dell'estate, gli impietosi raggi meridiani, la ricerca di ombra e di frescura.

    L'architettura mediterranea è la risposta abitativa delle popolazione che si affacciano sul mediterraneo alle esigenze climatiche di queste zone fatte di inverni relativamente miti e di estati calde. Gli archetipi costruttivi di tre mondi quello europeo cristiano, quello arabo- islamico e quello greco- levantino.

    Molte soluzioni sono ricorrenti con alcune varianti a seconda delle zone specifiche. Interessanti dal punto di vista bioclimatico sono le risposte  formulate al caldo estivo.

    Dalle letture che ho fatto ( fra le altre consiglio "Edificio a risparmio energetico nelle regioni mediterranee" di Valentina Radi ) ci sono risposte più adeguate al caldo secco e risposte più adatte al caldo - umido.

    La risposta abitativa tradizionale per proteggersi dal caldo secco è la chiusura all'esterno e l'introflessione verso l'interno dove l'abitazione si apre in cortili, patii, porticati, corti più protetti dal caldo esterno grazie ad un ombreggiatura più facile ed efficace da ottenere.

    La risposta abitativa tradizionale per rispondere al caldo umido che è di maggiore apertura verso l'esterno con aperture più ampie e patii antistanti per favorire nello stesso tempo l'effetto benefico delle brezze e la protezione dal sole.

    L'argomento merita approfondimenti che mi ripropongo di sviluppare per singole tipologie. Un viaggio fra le caratteristiche bioclimatiche delle architetture vernacolari.

     

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